L’Abbazia di Praglia sorge sulle pendici settentrionali del Monte Lonzina ed è il più importante e suggestivo luogo di spiritualità dell’area dei Colli Euganei.
È un monastero benedettino fondato attorno al 1100 per iniziativa della potente famiglia vicentina dei Maltraverso di Montebello. Il nome deriva dal termine medievale “Pratalia” o “Pratalea” (località tenuta a prati) e molto probabilmente si rifà alla grande opera di bonifica e di messa a coltura delle terre paludose della zona per mano dei Benedettini stessi.
Inizialmente Papa Callisto II affidò la comunità di Praglia al monastero di San Benedetto di Polirone, un grande centro cluniacense nei pressi di Mantova; successivamente la comunità di Praglia insediandosi stabilmente nel padovano si rese del tutto autonoma eleggendo un Abate scelto tra le file dei propri monaci.
Dopo una fase di decadenza, nel 1448 aderisce alla riforma monastica creando un forte legame con la potente basilica abbaziale di Santa Giustina di Padova da questo momento inizia la grande rinascita. Praglia recupera la propria vocazione, il numero dei monaci cresce sensibilmente e viene data loro la cura pastorale delle parrocchie di Tramonte, Tencarola e Carbonara.
Anche l’edificio era ormai diventato inadeguato così attorno al 1460 prende avvio anche il progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’edificio che comportò la demolizione del complesso medievale, di cui oggi resta la torre campanaria. Con il completamento della nuova chiesa può definirsi conclusa l’opera di ristrutturazione durata circa un secolo.
La chiesa dedicata all’Assunta fu edificata su disegno di Tullio Lombardo con pianta a croce latina e a tre navate. Sul retro e a sinistra della chiesa sorge il monastero articolato in quattro chiostri: doppio o della clausura, botanico, pensile e rustico.
Il chiostro botanico, un tempo destinato alla coltivazione delle piante medicinale ed oggi elegante giardino, il chiostro doppio circondato dalle celle dei monaci e il chiostro pensile collocato al primo piano e caratterizzato da colonne e capitelli finemente lavorati, risalgono alla seconda metà del XV secolo. Più tardo il chiostro rustico su cui affacciano la foresteria e il centro per conferenze e attività culturali.
Un altro suggestivo ambiente è il refettorio monumentale al cui interno si notano un magnifico arredo ligneo, una grande “Crocifissione” dipinta da Bartolomeo Montagna alla fine del '400, ed un pulpito in marmo utilizzato per la lettura delle Sacre Scritture durante i pasti. È presente anche un Refettorio ordinario e la Basilica.
L’Abbazia di Praglia è ancora oggi abitata dai monaci benedettini ed è meta di un costante turismo religioso, al suo interno ospita anche la prestigiosa Biblioteca Monumentale Nazionale costruita in seguito alla riedificazione del 1400. Il patrimonio librario si compone di circa centomila volumi con molte opere rare restaurate nel famoso laboratorio di restauro dei libri e codici antichi diretto e condotto dagli stessi monaci che rappresenta un altro fiore all’occhiello dell’abbazia.