Chiesa parrocchiale della frazione di San Biagio

Chiesa parrocchiale di San Biagio

In alcuni documenti del 1172 si attesta la presenza della chiesa di San Biagio situata nella frazione di San Biagio di Teolo.

La chiesetta non fu mai parrocchia ma fungeva da succursale o sussidiaria della chiesa di Tramonte in quanto si trovava nello stesso territorio ed era gestita dal medesimo parroco il quale, successivamente all’erezione della confraternita di San Biagio, aveva l’onore di celebrare la messa ogni prima domenica del mese e il lunedì successivo.


Successivamente alle disposizioni del Concilio di Trento, anche a San Biagio furono istituiti i corsi di dottrina cristiana per fanciulli e adulti e, per tali crisi, era designato dall’abate di Praglia un monaco dello stesso monastero. 


Nel XV secolo la chiesetta fu ricostruita con le strutture che sostanzialmente si conservano fino ad oggi: un unico vano con un solo altare, pronao con tre arcate, un campanile con due campane e la sacrestia.

Verso il 1615 fu eretto un secondo altare dedicato a San Carlo Borromeo appena canonizzato.


Un inventario del 1512 attesta che la chiesa aveva in dotazione vari appezzamenti di terra, circa sette, per un totale di una trentina di campi.

La manutenzione dei fabbricati e le spese di culto erano a cura della confraternita. le visite pastorali erano eseguite dai vescovi di Padova o dagli abati di Praglia, personalmente o per mezzo di delegati. 

Fino al 1889 la chiesa continuò a funzionare, poi venne chiusa sia perché pericolante, sia per il trasferimento provvisorio della parrocchia della chiesa di San Giorgio di Tramonte a quella di Praglia che provvedeva sufficientemente ai bisogni pastorali dei fedeli.


Successivamente al ritorno dei benedettini nel loro monastero nel 1904 ci fu l’assetto definitivo della parrocchia; la chiesa di San Biagio era unita alla parrocchia di Praglia per due motivi: era situata nel comprensorio territoriale della nuova parrocchia monastica e ne era anche una proprietà.

Nel 1928 la chiesa fu restaurata e riaperta al culto.