Immersa nella vegetazione, sul Monte della Madonna

Chiesa di Sant'Antonio Abate

Sul Monte della Madonna, in località Teolo, si trova una piccola chiesetta dedicata a Sant’Antonio Abate.

La costruzione risale al 1300 e rappresenta solo una parte di un più ampio convento benedettino dedicato al Santo di cui oggi sono visibili i resti. 

Il Santo ha vissuto in Egitto nel IV secolo dove fonda il monachesimo orientale, infatti viene chiamato anche Sant’Antonio “del fogo” (del fuoco) per ricordare che fu sottoposto alle tentazioni nel deserto.


È da sempre considerato il patrono protettore degli allevatori e degli animali domestici infatti viene rappresentato anche con un cinghiale perché nel Medioevo era usanza tedesca portare in dono un maiale all'ospedale gestito dai monaci di Sant’Antonio.


L’edificio sacro sorge accanto ad una grotta naturale al cui interno si trova una delle sorgenti d’acqua più elevate dei Colli Euganei.

Secondo la tradizione all’interno della grotta vi abitò Santa Felicita tra il VIII e il XI secolo rinunciando ad agi e ricchezze per condurre in questo luogo una vita eremitica.

Le sue spoglie sono tutt’ora conservate nella Basilica di Santa Giustina a Padova; al tempo si diffuse una devozione popolare radicata favorendo presenze monastiche anche nei pressi della grotta sul Monte della Madonna.

Attorno al ‘200 appare un primo monastero maschile abitato dai benedettini, nel 1405 diventa una dipendenza dell’abbazia di Santa Giustina in quanto il cenobio era disabitato e stava cadendo in rovina.

A testimonianza di questo passaggio troviamo gli stemmi scolpiti nella pietra sul timpano dell’ingresso: una corona regale su cui si erge la croce, tra un ramo di palma (simbolo del martirio di S. Giustina) e un ramo di ulivo (simbolo di pace).

Nel XVII l’edificio passa alle dipendenze dell’Abbazia di Praglia fino all’editto napoleonico che ne sancisce la soppressione.

Dell’antico edificato rimane solamente un muro perimetrale e la chiesa con l’alto campanile che fortunatamente sono stati conservati mediante delle opere di ristrutturazione eseguite da privati, l’ultima avvenuta nel 1980.

il 17 gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate e la parrocchia di Teolo organizza una sagra chiamata “Sant’Antonio del porseeto” in ricordo della tradizionale benedizione degli animali domestici e all’uso che i monaci avevano di tenere presso di sè un maialino da destinare ai poveri e ai malati.

Inoltre in Veneto si dice che nella notte del 17 gennaio, appunto, gli animali usino parlare tra di loro e i contadini non possono entrare in stalla per ascoltarli in quanto è di cattivo auspicio.


Di grande interesse è anche l’ambiente naturale che circonda questo luogo: la vegetazione è tipicamente mediterranea in quanto il luogo è sempre molto soleggiato infatti nasce spontaneo il fico d’india nano, pianta originaria degli altipiani rocciosi dell’America Centrale.