Villa Bembo Scalfo Monzino, conosciuta anche come “Villa Bembiana”, è situata nella piccola frazione di Monterosso.
La villa è addossata al pendio orientale della collina e si presenta come una casa padronale circondata da un vasto podere di oltre una dozzina di campi.
Nel XVI secolo la proprietà era intestata alla famiglia nobile padovana dei Bembo, la tradizione, infatti, vuole che nel cinquecento il palazzo fosse abitato dal famoso umanista mecenate Pietro Bembo (1470-1547) come riporta l’iscrizione sulla facciata della villa, ma si tratta di una notizia priva di riscontri storici.
Nel 1799 la proprietà passa alla famiglia Acerboni e poi ai Potti. Nella seconda metà del XIX secolo diventano proprietari i Conti Gioppi di Türkheim che, a seguito di vari rimaneggiamenti, fanno perdere l’aspetto antico alla villa.
Durante il Novecento si succedono le famiglie Scalfo che nel 1918 abbelliscono il giardino con numerose statue, e i De Bastiani che invece piantano il bel vigneto sul colle.
Nel 1918, la villa funge da sede dell’Ufficio Stampa del Comando Supremo come ricorda un’altra iscrizione che recita: "In questa villa - fu redatto - il supremo Bollettino di guerra - 4 novembre 1918 - che riepilogava scultorio immortale - sentenza di Nemesi - il trionfo d'Italia - su l'Austria distrutta"
Oggi Villa Bembiana appartiene alla famiglia lombarda dei Monzino che hanno apportato modifiche e ammodernamenti alla proprietà. Il parco adiacente alla Villa viene utilizzato come location estiva per eventi e spettacoli.