La Villa Calegaro, a Bresseo di Teolo, era originariamente proprietà della famiglia dei Conti Comello, poi passò ai Cavalli, ai Treves e infine, nel 1964, divenne di proprietà della famiglia Calegaro divenendo la sede dell’attività di famiglia.
La villa ha origini settecentesche e se l’aspetto esterno è rimasto dello stile dell’epoca, l’interno ha subito vari rimaneggiamenti soprattutto durante l’ottocento.
Il piano terra è caratterizzato dalla sequenza di archi su pilastri che simulano un loggiato,mentre il primo e il secondo piano presentano una serie di finestre rettangolari architravate con al centro una serliana con archivolto al centro e specchiature rettangolari poste sopra l’architrave delle finestre laterali.
La portafinestra centrale è affacciata su un terrazzino in pietra con colonnine, poggiato su pesanti mensole. Al secondo piano, in corrispondenza della serliana, si trova la trifora archivoltata con balcone a colonnine con mensole in corrispondenza della fascia marcapiano. Balconi a colonnine su mensole si trovano anche nelle ali laterali, dove si alternano due finestre rettangolari architravate a portefinestre balconate. Il corpo centrale spicca per la sopraelevazione, rispetto alle ali laterali, di un intero piano; è illuminato al centro da una trifora archivoltata aperta su un balcone, fiancheggiata da tre finestre architravate ravvicinate ai lati. Sopra la cornice di gronda, la partizione centrale è decorata da un timpano triangolare sormontato da tre vasi acroteriali in pietra ai vertici, elemento che dà completezza la facciata e slancio al prospetto, che è così riconoscibile anche a grandi distanze. La torretta con orologio, posta sopra la copertura, caratterizza la villa e permette una visione panoramica dello splendido giardino abbellito da statue.
Dopo un primo restauro avvenuto al momento dell’acquisto, la famiglia Calegaro decide, nel 2016, di restaurare la Villa riportando alla luce l’elegante e raffinato salone principale e le ali laterali. Restaurando le antiche vetrine si sono aperte grandi finestre che si affacciano sul suggestivo paesaggio dei Colli Euganei. Nel portico laterale, che conduce alle cantine sotterranee, sono stati riportati alla luce gli ambienti dedicati alla lavorazione del vino e il soffitto con le volte in mattoni a crociera; anche il pavimento è stato ricostruito recuperando le antiche tavole che sorreggevano le botti.
1921 Spazio Calegaro 2021
Era il 1921 quando Luigi Calegaro aprì l’omonimo negozio a Padova in Via del Santo: passione e determinazione coniugate a creatività e stile permisero a quel piccolo laboratorio di crescere sempre di più verso una visione industriale del lavoro.
Così, in previsione di ingrandire la produzione, nel 1968 la Famiglia Calegaro acquista la villa ottocentesca sita a Praglia: la nuova sede occupa un’area di 40 mila metri quadri e una superficie coperta di 12 mila.
Dagli anni ‘70 l’azienda passa nelle mani del figlio Francesco che introduce moderne tecnologie e macchinari adatti a lavorazioni più sofisticate permettendo all'impresa di crescere sempre di più arrivando, negli anni ‘80, a stringere le prime collaborazioni con importanti brand di lusso e della gioielleria.
Oggi l’azienda, giunta ormai alla terza generazione, continua a produrre manufatti artigianali: argenteria di lusso composta da oggettistica, posateria e gioielleria di design che hanno contribuito alla diffusione e all’evoluzione dello stile italiano nel mondo.
I progetti dell’azienda continuano: nel 2013 viene inaugurato il secondo punto vendita monomarca nella capitale iraniana di Tehran, nel 2016 Calegaro disegna la sua prima collezione di arredamenti d’interni realizzati con materiali nobili come l’ebano e l’argento sterling.
Ne 2021 Calegaro ha celebrato un secolo di storia con due nuovi progetti: Il lancio della nuova Collezione Centenario caratterizzata da anelli realizzati nei tre colori dell’oro; e l’apertura al pubblico del museo aziendale “1921 Spazio Calegaro 2021”.
Il nuovo progetto non è solo un museo dedicato all’argento ma rappresenta un vero e proprio viaggio all’interno della tradizione dove poter dimostrare come il fatto a mano riesca ancora a stupire il visitatore, un luogo dove scoprire oggetti dalle forme, dallo stile e dal design differenti e capaci di suscitare meraviglia in chi li osserva.